Peace Hotel
Ricordo con affetto la mia interazione musicale con il sassofonista Paolo Recchia. Ho suonato con molti sassofonisti bravi durante la mia carriera, ma Paolo ha gli elementi di un musicista che rende il jazz divertente. Ha swing, suona il blues con convinzione, ha un bel suono, ascolta e lascia spazio. Questo fantastico nuovo album è pieno di momenti che mi ricordano perché’ ho cominciato ad amare la musica jazz.
Gli altri due membri di questo meraviglioso ed empatico trio sono Enrico Bracco che possiede un chitarrismo chiaro, caldo e sicuro di sé con insieme un grosso senso della storia del suo strumento, e Nicola Borrelli, che suona il suo strumento con sincerità sempre ai fini di ciò che la musica ha bisogno.
Il cd apre con una nota di brezza rinfrescante, con il piccante sassofono alto di Paolo che swinga agevolmente sul tema di Gone With the Wind. Il solo di Enrico è rilassato e pensato è in seguito Paolo alterna frasi melodiche con alcune belle linee terzinate mentre Nicola tiene il tempo con facilità e confidenza attraverso le sue linee di contrabbasso. Segue l’amorevole ballad di John Coltrane Central Park West suonata in 5/4. In genere non amo adattare canzoni classiche in una diversa metratura ritmica, ma la performance di questo brano si pone naturalmente in connubio melodioso con il tempo dispari. Enrico suona veramente delle belle linee e accordi alla Pat Metheny, ma è ovviamente il suo gusto musicale che fonde l’armonioso accompagnare della chitarra in tandem con il liricismo struggente di Paolo.
La composizione giocosa di Enrico Sman ispira una interazione gaudiosa del trio e presenta una piccola aggiunta di sapore Coltraniano con alcune sostituzioni armoniche ben piazzate sul bridge. Nicola ha qui l’opportunità di farci ascoltare le sue formidabili doti solistiche su un breve ma poderoso intervento di contrabbasso prima del tema finale. Segue la composizione di Paolo Peace Hotel con un magnifico cambio di atmosfera; in qualche modo ricorda lo stile di Lee Konitz con Bill Frisell e Paul Motian, ma con un sapore e uno stile che possono essere solo propri di Paolo, Enrico e Nicola.
È un meraviglioso e ispirato paesaggio sonoro nel mezzo di questo cd e suggerisce nuove strade di esplorazione musicale per il futuro. Il brano di Lenny Tristano 317 E. 32nd St. viene eseguito vivacemente è il registro alto di Paolo brilla sinceramente su questo solo, cosa non facile sul suo strumento! Un’altra composizione di Paolo, Emmanina, è un altro amorevole, gentile e beato sogno ad occhi aperti in 5/4. I Remember You è molto carino, con soli pensati di Paolo ed Enrico, quest’ultimo punteggiando le sue linee ad ottavi con accordi intermittenti, una tecnica che mi piacerebbe sentire adottare da più chitarristi moderni! Anche Nicola fa un solo, corto ma ardente! Riesce sempre a usare al meglio il suo spazio.
Una coda solare e in fade out ci porta al prossimo brano Post-Aurum di Nicola Borrelli. Enrico comincia con un intenso mood riflessivo attraverso un intro emozionalmente evocativo e il waltz che ne deriva è una composizione d’ispirazione. Nicola ha composto un brano che non è leggero all’ascolto, ma che scava negli angoli melanconici del tuo cuore. La performance di questo brano è speciale, una delle più emozionanti di questo CD. Bravo Nicola. Il brano classico con sapore agrodolce di Cole Porter, Every Time We Say Goodbye, chiude il cd e il mood da tarda notte, in cui si immerge il trio, costituisce l’epilogo perfetto per tutta la bellezza della musica che lo ha preceduto nel cd.
Sono riconoscente e onorato che questo meraviglioso trio mi abbia chiesto di scrivere le note di copertina, che è degno di nota per la sua pazienza, maturità e risoluto carattere nelle qualità del lirismo, dinamica e vulnerabilità, che spesso mancano in molta musica jazz moderna.
Congratulazioni Paolo, Enrico e Nicola per aver fatto veramente bel disco. È un balsamo per l’anima.
– Joel Frahm, July 2015