Ari’s Desire è un album incentrato sull’interpretazione di grandi standard jazzistici, ai quali Paolo Recchia alterna composizioni proprie, frutto di un lungo lavoro passato attraverso le performance live e il confronto, e conseguente arricchimento, con grandi musicisti come Alex Sipiagin, qui presente nelle vesti special guest.
In Ari’s Desire, lavoro che il leader dedica alla propria famiglia, possiamo apprezzare lo stile intenso del saxofonista, che da una parte intraprende la via indicata dei grandi maestri, proponendo rivisitazioni di spessore in “Tenor Madness” (Sonny Rollins) e “Everything I’ve Got” (Rodgers & Hart), dall’altra esprime una spiccata personalità nei brani a proprio nome. Soprattutto in “Peace Hotel,” nella quale a una lenta introduzione segue prima un intenso intreccio di suoni, slegati concettualmente, e poi un andamento d’insieme pacifico e rilassato. La presenza di Sipiagin alza l’asticella espressiva di questo lavoro, portando il suono complessivo del trio, completato dagli ottimi Nicola Angelucci e Nicola Muresu, su grandi livelli di coesione, come in “Lazy Bird” (John Coltrane), passaggio dal sapore hardboppistico, tra i più intensi e più a fuoco in scaletta.
Ari’s Desire conferma tutte le impressioni positive che Recchia aveva destato negli ultimi periodi, lasciandosi ascoltare per oltre un’ ora grazie a un approccio concettuale devoto alla tradizione ma, allo stesso tempo, in grado di esprimere una visione jazzistica personale.